Gavino Piga
L’Alcesti di Euripide nell’Alcesti secondo Alberto Savinio
Sul mito di Alcesti Euripide costruisce un dramma ambiguo, mescolando luoghi tipici della retorica tragica, elementi di marca satiresca, spunti di diatriba filosofica, intensificando l’aspetto paradossale della storia e restituendola come enigma che si condensa nel finale dominato dalla figura della donna velata. Un enigma che ispirerà, nel secondo dopoguerra, anche Alberto Savinio e la sua contestatissima pièce,Alcesti di Samuele, dove il mito s’intreccia alla storia vera di una donna ebrea, suicidatasi per non essere d’intralcio al marito in un’Europa insanguinata dalla follia nazista. Il rapporto fra modello e riscrittura, però, non si risolve in semplice “attualizzazione dell’antico”: è un ben più sottile gioco di prossimità e distanziamenti, un dialogo che teorizza il proprio farsi. La tessitura analogica che connette il mito al contemporaneo si rivela spazio complesso e conflittuale, in cui alla narrazione si affianca una contronarrazione, al tragico l’antitragico, al mito la sua dissoluzione: proprio in questo si mostra del resto la profonda affinità di Savinio con Euripide, abile a scovare nei miti tensioni ossimoriche e destabilizzanti. Da entrambi Alcesti è messa in causa come incarnazione di un conflitto fra identità e rappresentazione (assenza e presenza), mentre lo scambio che sostanzia il suo sacrificio viene scandagliato su un piano in cui la dicotomia fra vita e morte si riduce a pura approssimazione. Di qui, dunque, la possibilità di esplorare il classico nel cuore di un Novecento disincantato e contraddittorio, nonché di riattraversare la riflessione saviniana sul teatro, sulla tragedia, sul contemporaneo.
anno di pubblicazione 2016pp. 160
ISBN cartaceo 9788899200749
ISBN pdf 9788899200756
ISBN epub 9788899200817
Dottorando in Italianistica presso l’Università di Cagliari. I suoi interessi vertono sulla presenza del mito greco e della Bibbia nella letteratura italiana otto-novecentesca, con particolare riguardo alla narrativa e al teatro; attualmente lavora sull’intertestualità biblica ne I promessi sposi. Ha partecipato in qualità di relatore a convegni nazionali e internazionali. Questa è la sua prima monografia.