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cartaceo, ISBN 9791255001195
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PDF 1.6 MB, ISBN 9791255001201
Michele Garau
Senza perché La traiettoria destituente di una politica delle rivolte
anno di pubblicazione 2024
pp. 432
ISBN cartaceo 9791255001195
ISBN pdf 9791255001201

Il libro è una genealogia filosofica e storica dei mutamenti della critica anticapitalista avvenuti negli ultimi decenni. Il lavoro ruota attorno a pochi assi tematici ed autori, cercando di spiegare i nuovi registri delle politiche di trasformazione sociale e conflitto.
Questi assi sono l’indagine sul fenomeno delle rivolte, il nodo della temporalità storica e la nozione filosofica di “potenza destituente”. Il lavoro si struttura secondo una stratificazione al contempo tematica e disciplinare.
Una prima parte è dedicata a ricostruire un repertorio di correnti, interpretazioni e traiettorie politiche, emerse a partire dagli anni ’60, che si caratterizzano su scala internazionale per aver anticipato alcuni nodi centrali nella crisi del movimento operaio e del socialismo, in quanto eredità programmatica ed impianto analitico. Vengono quindi approfonditi contribuiti come quelli della rivista «Invariance», di Giorgio Cesarano, di Karl-Heinz Roth o di Nicola Massimo De Feo, che individuano nella divisione originaria dell’«altro movimento operaio» una chiave per comprendere il presente.
L’ultima parte del lavoro si sofferma sul nesso filosofico tra la categoria moderna di «rivoluzione» e alcune piste del pensiero post-metafisico. La domanda centrale è come ripensare una trasformazione radicale della società oltre l’esaurimento non solo dei modelli classici di transizione, ma oltre la crisi delle categorie di soggetto, universale, fondazione.


Michele Garau è assegnista di ricerca presso l’Università di Firenze e svolge attività di docenza. I suoi interessi riguardano le trasformazioni nel lessico teorico della critica anticapitalista oltre la crisi del movimento operaio e della sua eredità, nonché alcune correnti eretiche del comunismo e dell’anarchismo.
Cerca inoltre di leggere queste trasformazioni attraverso le lenti filosofiche del pensiero post-metafisico e il concetto di “destituzione”,
focalizzandosi sull’interpretazione del fenomeno delle rivolte urbane. Tra le sue pubblicazioni: Lo scisma da un mondo che muore. Jacques Camatte e la rivoluzione (DeriveApprodi 2024); Riot. Anatomia della rivolta (Ortica editrice 2025).

Introduzione

1. Oltre il movimento operaio. Una nuova conflittualità storica
1.1 Problematiche
1.2 Fili rossi attraverso il confine
1.3 Lo spettro del proletariato e la fine della centralità operaia
1.4 La questione della violenza tra etica, tattica e strategia
1.5 Autonomia politica e critica del “presentismo”
1.6 Anatomia delle rivolte. Un excursus storico
1.7 Gli “andirivieni” storici della rivolta: un percorso diacronico
1.8 L’ultrasinistra e il “partito storico” della rivoluzione: alle origini della “corrente radicale”
1.9 Il movimento proletario tra rivoluzione e controrivoluzione
nell’analisi di Jacques Camatte

2. “Critica radicale”, autonomia e negazione nell’“altro” movimento rivoluzionario
2.1 Giorgio Cesarano e il linguaggio organico della rivoluzione
2.2 Apocalisse, rivoluzione e sopravvivenza
2.3 La società come dispositivo
2.4 “Lavorare di piccone” sulla muraglia della lingua sociale
2.5 Mistificazione, linguaggio e crisi della rappresentazione
2.6 Le due società e il rifiuto del lavoro
2.7 Oltre l’“immobile personificazione del proletariato”. Trasformazione della vita quotidiana, soggetto rivoluzionario
e micropolitiche del desiderio
2.8 Piccoli gruppi in moltiplicazione
2.9 Il “diritto all’odio”: i bordi scorrevoli dell’“area dell’autonomia”
2.10 Autonomia e guerra civile nell’“altro movimento operaio”

3. Destituire il presente. Nodi e aporie di un immaginario della rivoluzione
3.1 Problematiche
3.2 La durata della rottura: dinamica delle rivolte e positività del progetto
3.3 I prodromi del concetto di “potenza destituente” nella teoria delle rivolte
3.4. Le economie della presenza e la politica “anarchica”: dispositivi e metafisica del soggetto
3.5 Le “soglie di politicizzazione” del moderno e la rivolta come “fuori”
3.6 Rivolta etica e “spiritualità politica”. Dalle contro-condotte alla soggettivazione plurale
3.7 Sollevarsi è inutile? Tra i fini e gli effetti di una rivolta etica
3.8 La potenza destituente e il nucleo di “positività” delle istituzioni

Conclusioni

Bibliografia

Indice dei nomi

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