anno di pubblicazione 2024
pp. 224
ISBN cartaceo 9791255001102
ISBN pdf 9791255001119
Il volume indaga il mutuo scambio che consolida, nel corso del secondo Novecento, il già intenso legame fra disegno della scena e pratica architettonica.
I contributi che compongono la collettanea (dall’estensione assai ampia, come sono differenti gli interessi e i percorsi professionali degli studiosi e degli artisti coinvolti) mettono in luce alcune significative esperienze di proficuo nutrimento, testimonianza dello sforzo congiunto operato da entrambe le discipline per trovare una possibile risposta all’annosa questione dell’abitare speciale dell’attore sul palcoscenico.
Questione resa ancora più complessa dall’invisibile, quantistica evidenza per cui il nostro modo di ricordare condiziona il nostro modo di agire, nonché dall’accumularsi dei vincoli – normativi, burocratici, conservativi, estetici – che le pratiche teatrali sono tenute oggi a rispettare. L’attenzione del volume si concentra in particolare sui cambiamenti avvenuti in uno spazio-tempo a noi vicino e ben definito, ossia a partire dal momento in cui la scena ha optato per due strade parallele: da un lato la povertà, ovvero la ricerca dell’essenzialità; dall’altro la sperimentazione del nuovo, sia sotto forma di spazi altri (luoghi adibiti, luoghi trovati, luoghi recuperati) sia attraverso linguaggi e dispositivi tecnologici contemporanei.
Eva Marinai è professoressa associata all’Università di Pisa; insegna “Storia del teatro e dello spettacolo” ed “Estetica del teatro e delle arti performative”. è fondatrice e codirettrice del Teatro Didattico dell’Ateneo pisano. La sua ultima monografia s’intitola Il tragico quotidiano. Jean Anouilh, mito e teatro a Parigi fra le due guerre, Corazzano (PI), Titivillus, 2023.
Matteo Tamborrino è assegnista di ricerca all’Università di Torino; insegna “Organizzazione dello spettacolo dal vivo” all’Università di Roma Tor Vergata e “Antropologia teatrale” all’Università di Bari. Sta per pubblicare per la collana I Cavalieri di Titivillus Avita murì. La “distruzione del teatro” di Perla e Leo (Roma, 1977-1981).
Carlo Titomanlio è professore associato all’Università di Pisa; insegna attualmente “Storia della Scenografia teatrale” ed “Estetica del teatro e delle arti performative”. È autore di Sul palco. Storia della scenografia e dell’architettura teatrale, Firenze, La casa Usher, 2019; per lo stesso editore ha curato l’edizione italiana del saggio di Marvin Carlson, Luoghi per lo spettacolo. Semiotica dell’architettura teatrale (2021).
Terra palco museo città: un prologo storico-critico
Eva Marinai, Carlo Titomanlio
Un architetto all’opera. Le cronache scenografiche di Carlo Enrico Rava (1951-1963)
Carlo Titomanlio
Un palcoscenico nel meraviglioso urbano: la “Città del teatro” di via Sabotino
Matteo Tamborrino
Ripensare lo spazio nel «naturale scenario del Giardino». The Fairy Queen al Teatro verde della Meridiana (1987)
Lindita Adalberti
Mettere in mostra, mettere in scena. Il ruolo della drammaturgia sul palcoscenico delle esposizioni
Silvia Cattiodoro
“Classico contemporaneo” tra land ar(t)chitecture e performance site-specific: lo sbarco marziano di Archivio Zeta al Passo della Futa
Eva Marinai
Cancellare la scena, disegnare la realtà. Esperienze teatrali dello spazio urbano
Francesca Serrazanetti
Divulgare la storia del teatro e della musica attraverso una mostra: l’esperienza di “Firenze e la nascita dell’opera” (Casa Buonarroti, 2019)
Francesca Fantappiè
Mappe visive e luce naturale per l’invenzione coreografica: configurazione di spazi scenici integrati nella città
Vittorio Fiore
Equilibri tra accordi e contrasti nel rapporto scena-architettura: il caso di Ciara, la donna gigante (2022)
Jacopo Valsania
Tecnologie digitali nello spazio urbano. Performance, videoinstallazioni interattive e realtà virtuali per riscoprire la città
Anna Maria Monteverdi, Vincenzo Sansone
Abstract e note biografiche
Bibliografia
Inserto iconografico