aAccademia

L'articolo è stato aggiunto al tuo carrello

aAccademia

26,00
aggiungi al carrello (cod: 9791255000952)
cartaceo, ISBN 9791255000952
9,99
aggiungi al carrello (cod: 9791255000969)
PDF 1.9 MB, ISBN 9791255000969
Grazia D'Arienzo
Rimediazioni L’eredità beckettiana nel teatro digitale (1995-2009)
collana Mimesis Journal Books
anno di pubblicazione 2024
pp. 272
ISBN cartaceo 9791255000952
ISBN pdf 9791255000969

Il volume intende sondare l’eredità “ultramediale” di Samuel Beckett all’interno del panorama tecno-teatrale degli anni Novanta e dei primi anni Duemila. Perlustrando le dinamiche d’interferenza fra scena e media digitali, si riflette su un campione di allestimenti ispirati o influenzati dall’opera beckettiana nel suo complesso.
L’indagine sulla funzione rivestita dai dispositivi digitali all’interno dell’economia della performance consente di tracciare una tassonomia a quattro classi. La prima comprende un’unica realizzazione che immette Play in una condizione di Mixed Reality, utilizzando la realtà aumentata quale sistema diegetico. Il secondo filone ragiona sulla categoria estetica del doppio, focalizzandosi sugli effetti determinati dalla geminazione della presenza attorica sul palcoscenico. Il terzo raggruppamento prevede lo scandaglio di due creazioni che riconfigurano il regime spaziale dell’area performativa, attraverso un habitat volumetrico astratto e una grafia luministica saldamente ancorata agli schemi iconografici beckettiani. Gli ultimi due casi studio intervengono contemporaneamente sul registro sonico e su quello visivo, producendo una scrittura scenica dal carattere imagofonico.
A corredo del volume si presenta un’appendice costituita da interviste e conversazioni con i creatori e le creatrici degli spettacoli esaminati, e un apparato iconografico.
Il saggio, nella sua versione inedita, è risultato finalista al Premio Opera Critica 2021.


Grazia D\'Arienzo è ricercatrice in Discipline dello Spettacolo presso l’Università degli Studi di Salerno. È stata visiting researcher all’Universidad de Zaragoza. Ha pubblicato Renato Carpentieri. L’attore, il regista, il dramaturg (Liguori, 2018) e curato il volume Hypokritès Teatro Studio fra scena, performance e territorio (Delta 3, 2020).

Premessa IX
1. Introduzione
1.1. Note metodologiche
1.1.1. Rimediare il teatro digitale
1.1.2. Per una medium specificity del teatro digitale
1.2. Rimediare l’eredità beckettiana

2. Ibridare Beckett. Play in Mixed Reality
2.1. Introduzione
2.2. Lance Gharavi e l’Institute for the Exploration of Virtual Realities
2.3. Play. A Virtual Reality Project
2.4. Play da Beckett alla “realtà mista”
2.5. L’articolazione della performance
2.6. La realtà aumentata come dispositivo diegetico

3. Geminare, sdoppiare, duplicare. Beckett per David Saltz e Atom Egoyan
3.1. Introduzione
3.2. Ohio Impromptu
3.2.1. David Saltz e il progetto Beckett Space
3.2.2. Gli short play, algoritmi per performance
3.2.3. Ohio Impromptu. Il testo di Beckett
3.2.4. Ohio Impromptu per David Saltz: il doppio come “cyborg performativo”

3.3. Eh Joe
3.3.1. Egoyan, Beckett e i dispositivi tecnologici: cronaca di un’affinità elettiva
3.3.2. Eh Joe da Beckett ad Egoyan
3.3.3. La dimensione progettuale dello spettacolo
3.3.4. L’articolazione della performance
3.3.5. Il doppio e l’estetica del peephole
3.3.6. Ricezione critica

4. Topografie. Lo spazio beckettiano per Alexander Arotin e Studio Azzurro
4.1. Introduzione
4.2. Warten auf Godot
4.2.1. Alexander Arotin, un percorso tra arti visive, musica e scena
4.2.2. En attendant Godot da Beckett ad Arotin
4.2.3. La dimensione progettuale dello spettacolo
4.2.4. L’articolazione della performance
4.2.5. Un video mapping per Godot
4.2.6. Ricezione critica
4.3. Neither
4.3.1. Studio Azzurro tra linguaggio video e forma teatrale
4.3.2. Neither da Beckett-Feldman a Studio Azzurro
4.3.3. La dimensione progettuale dello spettacolo
4.3.4. L’articolazione della performance
4.3.5. Un atlante iconografico beckettiano
4.3.6. Ricezione critica

5. Imagofonie. La scrittura scenica di Giardini Pensili eTamTeatromusica
5.1. Introduzione
5.2. Qual è la parola
5.2.1. Roberto Paci Dalò e il metodo compositivo di Giardini Pensili
5.2.2. Qual è la parola. Lo script
5.2.3. Qual è la parola. La performance
5.2.4. La scena come partitura acustica
5.3. deForma_09
5.3.1. Tam Teatromusica e il grumo suono-gesto-immagine
5.3.2. La dimensione progettuale dello spettacolo
5.3.3. Da Beckett a deForma_09, o viceversa
5.3.4. L’articolazione della performance
5.3.5. Frammenti di un discorso beckettiano

Conclusioni

Appendice. Interviste e conversazioni
Intervista a Lance Gharavi
Intervista a David Saltz
Intervista a Alexander Arotin
Intervista a Stefano Gargiulo
Trascrizione di una conversazione inedita tra Paolo Rosa e Klaus Zehelein
Intervista a Roberto Paci Dalò
Intervista a Gabriele Frasca
Intervista a Pierangela Allegro e Michele Sambin

Indice delle immagini
Fonti e bibliografia spettacoli
Bibliografia generale
Webgrafia
Ringraziamenti

Instagram INSTAGRAM